Le Ultime dallo Stivale

– Le Ultime dallo Stivale –

PRIMA USCITA

25 marzo 2023, di Eleonora Corradi

IL DANTEDÌ

(English translation below)

Un caloroso benvenuto ai lettori del primo numero del nuovo giornalino di Collina Italiana, “Le Ultime dallo Stivale”, interamente dedicato a Dante.

Cos’è il “Dantedì”?

Oggi, 25 marzo, è la giornata internazionale intitolata a Dante, nota come “Dantedì”: secondo i “dantisti” (così si chiamano gli studiosi di questo autore) questa è la data in cui Dante ha cominciato il suo viaggio allegorico attraverso Inferno, Purgatorio e Paradiso, descritto nella sua opera principale, la Divina Commedia; a suggerirlo sarebbero numerosi indizi disseminati dallo stesso Dante nei versi di quest’opera.

Il Dantedì è stato celebrato per la prima volta nel 2020: in quella occasione canali televisivi, case editrici, studiosi, università, scuole e centri culturali hanno organizzato incontri, seminari e approfondimenti per celebrare e raccontare la vita e le opere di Dante Alighieri.

Nel 2021 è stato commemorato il settecentesimo anniversario della morte del poeta: da allora la celebrazione del Dantedì è diventata sempre più importante, a causa dell’interesse crescente per la cultura italiana nel mondo. La figura di Dante e la sua opera sono ormai un simbolo e un punto di riferimento per la cultura, la lingua e la letteratura italiana e la celebrazione del Dantedì è un’importante opportunità per riflettere sul valore dell’eredità culturale e linguistica italiana e per riaffermare l’importanza di preservarla e promuoverla.

Ma chi era Dante Alighieri, il “sommo poeta fiorentino”?

Il suo vero nome era Durante di Alighiero degli Alighieri, nacque fra maggio e giugno del 1265 a Firenze e morì nella notte fra il 13 e il 14 settembre 1321 a Ravenna; qui è possibile visitare il tempietto neoclassico che gli fa da tomba e che fu costruito alla fine del 1700.

Fu poeta di straordinario talento, uno dei massimi esponenti del movimento letterario medievale noto come Dolce Stil Novo, ed è considerato il padre della lingua italiana, insieme a Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio. Dante, infatti, scrisse il suo capolavoro, la “Commedia” (che Boccaccio, in seguito, definì “Divina” ed è quindi nota oggi universalmente come la “Divina Commedia”), e molte altre sue opere usando il volgare fiorentino. Questa era la lingua del “volgo” (dal latino “vulgus” = gente comune), cioè la lingua usata quotidianamente dal popolo, e fino ad allora non era mai stata considerata adatta a componimenti letterari, per i quali si doveva usare invece il latino. Dante, con la sua opera, portò questa nuova lingua ai massimi livelli, tanto che, nei secoli successivi, sul suo linguaggio è stata modellata la struttura dell’italiano che parliamo oggi.

La Divina Commedia non è però solo un’opera importante per la lingua: con le descrizioni e i racconti in essa inseriti Dante fornì ai posteri uno straordinario affresco della vita e della società medievale, il che si è rivelato molto importante per gli studiosi che si dedicano a quel periodo storico.

Dante militare e uomo di politica.

Oltre a essere un letterato girovago che passava la sua vita tra scaffali di libri, Dante fu anche un uomo attivo nella vita militare e politica della sua amata Firenze. Prese parte a campagne armate contro Arezzo e Pisa e si schierò con la fazione politica guelfa della sua città: questo lo portò ad essere esiliato nel 1302 e a vivere il resto della sua vita in varie città italiane, un evento che lo segnò profondamente e che influenzò la sua produzione successiva.

Dante ha scelto il 25 marzo come giorno per iniziare il suo viaggio immaginario, filosofico e umanissimo attraverso i tre regni dell’aldilà: quale giorno migliore, quindi, per iniziare insieme il nostro viaggio alla scoperta della lingua e della cultura italiana? Buona lettura!


A warm welcome to the readers of the first issue of Collina Italiana’s new magazine, “Le Ultime dallo Stivale,” entirely dedicated to Dante.

Today, March 25th, is the international day named after Dante, known as “Dantedì”: according to “dantists” (that’s what scholars of this author are called) this is the date on which Dante began his allegorical journey through Inferno, Purgatory and Paradise, described in his main work, the Divine Comedy; this would be suggested by numerous clues scattered by Dante himself in the verses of this work.

Dantedì was first celebrated in 2020: on that occasion, television channels, publishing houses, scholars, universities, schools, and cultural centers organized meetings, seminars, and in-depth discussions to celebrate and recount the life and works of Dante Alighieri.

In 2021, the 700th anniversary of the poet’s death was commemorated: since then, the celebration of Dantedì has become increasingly important due to the growing interest in Italian culture around the world. The figure of Dante and his work are now a symbol and reference point for Italian culture, language, and literature, and the Dantedì celebration is an important opportunity to reflect on the value of Italy’s cultural and linguistic heritage and to reaffirm the importance of preserving and promoting it.

But who was Dante Alighieri, the “supreme Florentine poet”?

His real name was Durante di Alighiero degli Alighieri, he was born between May and June 1265 in Florence and died on the night of September 13-14, 1321 in Ravenna; here you can visit the neoclassical temple built in the late 1700s that serves as his tomb.

He was an extraordinarily talented poet, one of the greatest exponents of the medieval literary movement known as Dolce Stil Novo, and is considered the father of the Italian language, along with Francesco Petrarca and Giovanni Boccaccio. Dante, in fact, wrote his masterpiece, the “Commedia” (which Boccaccio later called “Divina” and is therefore known today universally as the “Divine Comedy”), and many of his other works using the Florentine vernacular. This was the language of the “vulgo” (from Latin “vulgus” = common people), that is, the language used daily by the people, and until then it had never been considered suitable for literary compositions, for which Latin had to be used instead. Dante, with his work, took this new language to the highest level, so much so that, in the centuries that followed, the structure of the Italian we speak today was modeled on his language.

The Divine Comedy, however, is not only an important work of language: with the descriptions and stories included in it, Dante provided posterity with an extraordinary fresco of medieval life and society, which has proved to be very important for scholars devoted to that historical period.

Besides being a wandering scholar who spent his life among shelves of books, Dante was also an active man in the military and political life of his beloved Florence. He took part in armed campaigns against Arezzo and Pisa and sided with his city’s Guelph political faction: this led him to be exiled in 1302 and to live the rest of his life in various Italian cities, an event that marked him deeply and influenced his later output.

Dante chose March 25th as the day to begin his imaginary, philosophical and very human journey through the three realms of the afterlife: what better day, then, to begin our journey together to discover Italian language and culture?

Happy reading!



PILLOLE DI GRAMMATICA

La differenza tra “visitare” e “andare/venire a trovare”. The difference between “visitare” and “andare/venire a trovare”.

Visitare:

1 – recarsi in un luogo, una località, un edificio:

Dante ha visitato i 3 regni dell’aldilà.

Quando ero a Ravenna ho visitato la tomba di Dante.

2 – in contesto medico: esaminare:

Dante non ha mai visitato pazienti anche se era iscritto all’Arte dei Medici e degli Speziali.

Andare/Venire a trovare:

1 – andare/venire a incontrare una o più persone, per amicizia, per cortesia o per dovere:

La moglie di Dante non è mai andata a trovarlo durante il suo esilio da Firenze.



LO SAPEVATE?

Il vestito rosso che Dante indossa nella maggior parte delle illustrazioni è la sua divisa da speziale. Gli speziali erano una sorta di farmacisti dell’epoca, che vendevano erbe medicinali, spezie, cosmetici e preparati di vario genere. L’iscrizione di Dante all’Arte dei Medici e degli Speziali ha segnato l’avvio della sua carriera politica in quanto a quel tempo era obbligatorio fare parte di una delle “arti” (che erano in sostanza associazioni di categoria) per chiunque volesse ricoprire cariche pubbliche a Firenze.



E ORA TOCCA A VOI …

Ricostruite queste frasi di Dante. Rearrange the pieces below to form Dante’s sentences. We will post the correct sentences in the comment below on Monday. Stay tuned!

1 – Inizia / per il paradiso. / all’inferno / il sentiero

2 – Ben poco / a parole, / quanto ami. / ancora può esprimere, / ama / colui che

3 – È chiaro quindi / è la migliore / alla nostra felicità. / concorrono / tra le cose che / che la pace universale

Eleonora Corradi

Eleonora Corradi

Nata e cresciuta a Milano, ha studiato e lavorato a Milano (dove ha ottenuto il suo PhD), Londra, Grenoble, Berna, Parigi e New York; attualmente si occupa di traduzioni tecniche e di insegnamento dell’italiano come seconda lingua.
È autrice e traduttrice di numerosi articoli scientifici pubblicati su riviste specializzate e ha collaborato alla stesura di testi per La Settimana Enigmistica e per pubblicazioni di scuole internazionali.
Da quasi venti anni insegna italiano agli stranieri e negli ultimi sette ha lavorato presso Collina Italiana. Durante le sue lezioni, ama arricchire la didattica della lingua e della grammatica con la lettura di articoli, libri, fumetti e brevi testi, al fine di far conoscere ai suoi studenti la cultura, le tradizioni e le espressioni tipicamente italiane, utilizzando anche giochi e curiosità sulla lingua, l’origine e gli usi delle parole.

3 Responses

  1. Grazie mille per il tuo articolo interessante su Dante. Non sapevo questi fatti. Il giornalino e’ una buona idea. Grazie!

  2. E ora tocca a voi… Here are the solutions:

    1 – Inizia all’inferno il sentiero per il paradiso.

    2 – Ben poco ama colui che ancora può esprimere, a parole, quanto ami.

    3 – È chiaro quindi che la pace universale è la migliore tra le cose che concorrono alla nostra felicità.

  3. Grazie molte per le Ultime. Non vedo l’ora di vedere le risposte sul come ricostruire le frase di Dante.

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