N.3
25 maggio 2023 – Eleonora Corradi
Italiani famosi: Lidia Poët
Lidia Poët fu la prima donna italiana dei tempi moderni a entrare nell’ordine degli avvocati.
Ebbe un ruolo importante nella lotta per i diritti delle donne, sostenendo la loro partecipazione all’istruzione e alla vita pubblica. Contribuì alla riforma del sistema penitenziario e gettò le basi di leggi all’avanguardia per la sua epoca.
L’esclusione dall’ordine degli avvocati.
Nata in provincia di Torino nel 1855, Lidia Poët si iscrisse nel 1878 alla facoltà di giurisprudenza dell’Università di Torino dove si laureò nel 1881, con una tesi sulla condizione femminile nella società e sul diritto di voto per le donne. Superato l’esame di abilitazione, presentò domanda di iscrizione all’ordine degli avvocati. La sua richiesta venne accettata nell’agosto 1883, ma revocata pochi mesi dopo, con una sentenza della Corte di Appello di Torino, in seguito alle molte opposizioni.
La sentenza presentava argomentazioni giuridiche (le donne a quel tempo, per legge, non potevano partecipare agli uffici pubblici, salvo speciale autorizzazione, non prevista però per l’avvocatura) e stereotipi (si diceva che le donne non avessero le forze intellettuali e morali necessarie per fare il lavoro di un avvocato ed era considerato comunque poco elegante per loro partecipare alle discussioni violente che spesso avevano luogo in tribunale).
La decisione della Corte di Appello scatenò un acceso dibattito e molti giornali ne riportarono la storia.
La battaglia di Lidia Poët.
Lidia presentò ricorso e si batté a lungo per poter esercitare la sua professione. I suoi ricorsi vennero costantemente respinti e per molti anni le fu solo possibile collaborare, in maniera non ufficiale, con il fratello Giovanni Enrico, avvocato e titolare di uno studio legale.
Alla fine della prima guerra mondiale, lo Stato italiano approvò una legge che permise alle donne di accedere alla professione legale: Lidia Poët venne quindi finalmente ammessa all’ordine degli avvocati nel 1920, all’età di 65 anni, diventando la prima donna d’Italia a esservi iscritta.
Morì nel 1949 e venne sepolta nella sua città natale.
Nel 2021 le hanno dedicato un monumento commemorativo nel Palazzo di Giustizia di Torino.
I contributi di Lidia Poët alla legislazione italiana.
Lidia Poët fu una grande sostenitrice del suffragio femminile e lottò per l’emancipazione delle donne, difendendo il loro il diritto a studiare e lavorare. Diresse i lavori della sezione giuridica del Consiglio Nazionale delle Donne Italiane e partecipò alla discussione e all’iniziale stesura di principi di legge innovativi che entrarono a far parte della legge italiana solo decenni dopo, come il divorzio, il diritto di voto e la parificazione fra figli legittimi e illegittimi.
Partecipò come delegata ai congressi internazionali sulla legislazione penitenziaria, dove si discutevano i diritti dei detenuti. A questo scopo, viaggiò in Russia e in Francia, dove le venne conferita un’onorificenza speciale per i suoi contributi.
Netflix e Lidia Poët.
Netflix recentemente ha prodotto una miniserie TV, intitolata “La legge di Lidia Poët”, ispirata alla vita di lei. A parte la famigerata sentenza della corte d’appello, le storie di ogni episodio sono inventate e la Lidia televisiva (una donna disinibita e fuori dagli schemi del tempo, dalle molte avventure amorose) non corrisponde molto alla Lidia reale (una persona timida, seria e riservata). Alcuni riferimenti alla sua vita sono inoltre inesatti (come il fatto che il fratello fosse sposato o che il padre si fosse opposto ai suoi studi).
Tuttavia, la serie è ben scritta e fa un ottimo lavoro nel portare sullo schermo la storia di questa donna straordinaria e nel cogliere lo spirito dell’epoca e le difficoltà che Lidia Poët ha dovuto affrontare in un campo dominato a quel tempo esclusivamente dagli uomini.
Particolarmente degni di nota sono costumi e scenografie, per l’eleganza e l’attenzione ai dettagli, così come la ricostruzione storica dei principali luoghi di incontro della società dell’epoca. Le immagini ci trasportano così molto piacevolmente in una Torino nobile e molto suggestiva, dove è possibile percepire che grandi cambiamenti sono ormai vicini.
La serie è in italiano, con sottotitoli in inglese, perfetta quindi per gli studenti di tutti i livelli che vogliano esercitare la propria capacità di comprensione orale (https://www.youtube.com/watch?v=KyIeHa0zvXM).
PROVERBI ITALIANI
“Chi va in mano all’avvocato, spende l’ultimo ducato”
(“He who goes to the lawyer’s hand, spends the last ducat.”)
Questo proverbio ricorda che utilizzare gli avvocati è spesso molto costoso (il ducato era una moneta) e suggerisce di risolvere le controversie in altro modo.
E ORA TOCCA A VOI …
Qual è il femminile di questi nomi di professione? Le lettere a fianco delle risposte giuste formano il nome della professione di Lidia Poët; le altre formano il nome di un’altra professione, al femminile. Sai di cosa si tratta? What is the feminine of these profession names? The letters next to the right answers form the name of Lidia Poët’s profession; the others form the name of another profession, in the feminine. Are you familiar with this profession?
Sindaco: sindachessa R
sindaca A
Direttore: direttora E
direttrice V
Dentista: dentista V
dentistessa T
Ambasciatore: ambasciatora T
ambasciatrice O
Deputato: deputata C
deputatessa R
Giudice: giudichessa I
giudice A
Ministro: ministra T
ministressa C
Astronauta: astronautrice E
astronauta A
1) La professione di Lidia Poët: _ _ _ _ _ _ _ _
2) La seconda professione: _ _ _ _ _ _ _ _